Investimento del pedone fuori dalle strisce, risarcimento del danno
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12 Marzo 2024Come si configurano e in che modo vengono risarciti i danni da caduta per pavimentazione sconnessa?
Quando un passante cade a causa della pavimentazione sconnessa, ad esempio per un marciapiede dislocato o un tombino mal posizionato, si configura un caso di danni da insidia o trabocchetto.
In questi casi, i Comuni, in qualità di proprietari delle strade, sono responsabili del mantenimento delle condizioni di sicurezza.
Affinché il danneggiato possa ottenere il risarcimento, è necessario dimostrare che la caduta sia stata causata da una situazione di pericolosità oggettiva e che si sia adottato un comportamento prudente.
In presenza di un’anomalia nella posizione del marciapiede o del tombino dovuta all’incuria dei Comuni, che provoca in modo imprevedibile la caduta del pedone, quest’ultimo ha diritto al risarcimento dei danni patrimoniali e non patrimoniali ai sensi dell’art. 2051 del codice civile, che riguarda i danni da cose in custodia.
Il danno non patrimoniale comprende il danno biologico, morale ed esistenziale. Sebbene i danni morali ed esistenziali vengano solitamente liquidati in via equitativa dai giudici, per il danno biologico derivante da insidia o trabocchetto, la Corte di Cassazione ha escluso l’applicabilità dei criteri previsti dall’art. 139 del Codice delle assicurazioni private. In tal caso, il danno biologico dovrebbe essere liquidato secondo i criteri delle Tabelle elaborate dal Tribunale di Milano, in base all’art. 2051 del codice civile.