
Sinistri automobilistici: danni a cose e persone
7 Novembre 2023
Sinistri automobilistici: danni non patrimoniali
12 Dicembre 2023I sinistri automobilistici possono causare danni patrimoniali e danni non patrimoniali. Ma cosa si intende per “danni patrimoniali”?
I danni patrimoniali afferiscono alle perdite o alle compromissioni di “valore di carattere economico-patriarcale in senso ampio” delle vittime di sinistri: come tali, possono riguardare sia cose che persone. Basti pensare ai costi che il danneggiato deve corrispondere per la riparazione dell’autovettura, alla perdita di reddito e di entrate economiche conseguenti alla degenza o al riposo forzato a causa del sinistro, alle spese mediche (visite specialistiche, ecc.) per riottenere una buona salute, qualora compromessa.
I danni patrimoniali sono poi quantificati/liquidati, secondo l’art. 2056 Codice Civile, in base ai due criteri fissati dall’art. 1223 c.c., rispettivamente il criterio del danno emergente e quello del lucro cessante:
- il primo consiste nelle “perdite subite” dalla vittima del sinistro. Si pensi a tutte le spese connesse alla riparazione dell’automobile, ma anche alle spese mediche che la vittima del sinistro ha affrontato, comprese tutte le spese ad esse direttamente collegate (viaggi, alberghi, ecc.). Tali spese devono essere “giustificate” con scontrini, fatture, preventivi, oppure collegate e valutate in modo prognostico dal medico legale.
- il secondo consiste nei “mancati guadagni” subiti dalla vittima del sinistro. Si pendi alla forzosa perdita di entrate economiche e mancati redditi dovuti all’impossibilità, totale o parziale, di svolgere il proprio lavoro (possibili perdite di un libero professionista o di un artigiano). Se il danno è permanente, il lucro cessante deve essere risarcito preventivamente con riferimento alle valutazioni reddituali di tutta la vita del danneggiato. Per un artigiano che perde un arto e non potrà più lavorare per il resto dei suoi giorni la liquidazione del lucro cessante da danno permanente viene fatta attraverso una valutazione media dei redditi percepiti negli ultimi anni, moltiplicando la presunta vita media dell’individuo e decurtando le eventuali pensioni di invalidità o altri benefici economici collegati al sinistro.