Sinistri automobilistici: danni patrimoniali, danno emergente e lucro cessante.
27 Novembre 2023Quantificazione e liquidazione del danno biologico
20 Dicembre 2023Dopo aver trattato dei danni patrimoniali, in questo articolo ci occuperemo di delineare genericamente cosa si intende per “danni non patrimoniali”.
I danni non patrimoniali attengono alla lesione, quindi alle perdite, menomazioni e/o compromissioni di “valori non economici”, riguardati esclusivamente le persone, come il dolore fisico, il danno da morte, il danno per mancanza di relazioni sociali (ad es., il danneggiato deve forzatamente rinunciare a praticare sport, a uscire con gli amici o, in generale, rinunciare ad altre attività che gli procurano benessere), ecc.
In casi del genere, a differenza dei danni patrimoniali, la difficoltà consiste proprio nella quantificazione del danno sul piano economico, cioè nel tradurre in denaro valori che, per loro natura, non hanno valutazione economica, ma puramente etico-morale.
Quanto vale il dolore fisico della vittima di un sinistro o il dolore per la morte di un congiunto? Quanto vale il peggioramento delle condizioni di vita della vittima? Queste domande alludono alle gravi difficoltà che si incontrano quando si tratta di liquidare situazioni di questo tipo.
Tradizionalmente, si distinguono tre diverse categorie di danni non patrimoniali: danni biologici, danni morali e danni esistenziali.
Il danno biologico si configura come danno che cagiona una “sofferenza fisica” in quanto lesione alla salute, all’integrità fisica. L’integrità fisica è risarcita quale bene primario e fondamentale, ed è protetta dalla Costituzione (art. 32).
Il danno morale è il danno che cagiona una “sofferenza psichica” e si configura come lesione all’integrità morale della vittima, protetta dall’art. 2 della Costituzione e dall’art. 1 della Carta di Nizza. Si tratta del prezzo della sofferenza interiore, conseguente alla lesione, che la vittima si porterà addosso per tutta la sua vita.
Il danno esistenziale è la categoria più controversa e consiste nel “danno all’esistenza”, ossia il danno che incide negativamente sulla qualità della vita della vittima, determinandone un peggioramento.
Negli articoli che seguiranno andremo ad analizzare più nello specifico i singoli danni non patrimoniali e le modalità previste ai fini della quantificazione del danno.