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25 Ottobre 2023Sinistri automobilistici: danni patrimoniali, danno emergente e lucro cessante.
27 Novembre 2023I sinistri automobilistici possono produrre danni a cose e a persone: scopriamone le differenze.
La circolazione stradale è, sempre più spesso, fonte di danni per le c.d. “vittime della strada” – siano essi pedoni, conducenti o terzi trasportati – che generano contenziosi lunghi e complessi. Il codice civile disciplina la responsabilità per sinistri da circolazione di veicoli, oltre che con la disposizione generale dell’art. 2043 (valida per tutti gli illeciti), con quella specifica dell’art. 2054.
La complessità di queste controversie impone che automobilisti e pedoni abbiano un’informazione semplice ma accurata dei danni e dei risarcimenti che si possono ottenere in sinistri del genere.
È lo scopo che ci proponiamo: offrire una corretta informazione sui risarcimenti che possono venire in gioco nei sinistri stradali, individuando le tipologie di danno, che innanzitutto si distinguono in danni a cose e danni a persone.
Danni a cose
Sono danni che incidono su cose e beni aventi valore economico. Pensiamo all’incidente tra due autovetture (tamponamento, mancata precedenza, scontro frontale, ecc.): in casi simili, il sinistro determina sicuramente danni a carico dell’autovettura. Questa è chiaramente una “cosa”, ossia un bene avente un valore di mercato che, a seguito del sinistro, risulta inevitabilmente diminuito. Lo scopo del risarcimento è in questo caso quello di ripristinare, quanto più è possibile, il valore e la funzionalità che quell’automobile aveva prima del sinistro.
Danni a persone
Sono danni che determino una lesione della salute psico-fisica della vittima del sinistro. Pensiamo sempre all’incidente tra due autovetture o all’investimento di un pedone da parte di una autovettura: in simili casi, il conducente dell’autovettura danneggiata, il terzo trasportato oppure il pedone possono subire, in conseguenza del sinistro, lesioni psico-fisiche, traumi psico-fisici che possono compromettere in modo “temporaneo” (colpo di frusta alla colonna vertebrale, fratture o traumi ad arti o altre parti del corpo, ecc.) o “definitivo/permanente” (perdita definitiva di arti, morte della vittima, ecc.) la salute, la qualità della vita o la vita stessa delle vittime.
Nel prossimo articolo scopriremo la differenza tra danni patrimoniali e danni non patrimoniali.