Danno morale e danno esistenziale
15 Gennaio 2024Sinistri stradali mortali, danni risarcibili ai parenti e ai congiunti
14 Febbraio 2024Come si distinguono e come vengono risarciti i sinistri stradali mortali?
I sinistri stradali – scontro o tamponamento tra veicoli, o investimento di un pedone – possono dar luogo a esiti mortali.
In simili casi, si parla di illeciti “pluri-offensivi” poiché provocano la lesione di plurimi interessi. Per essi si pone il problema di individuare i soggetti concretamente lesi e i tipi di danno da risarcire.
La tematica appare alquanto complessa a causa delle molte distinzioni applicate dai giudici.
In simili circostanze, il primo dei soggetti da risarcire è sicuramente la vittima dell’evento morte; accanto a essa, soggetti lesi sono anche i parenti della vittima, che si vedono privati, a causa della morte, del “rapporto” che avevano con la vittima deceduta, tanto nei riflessi economici, quanto in quelli psicologici.
Sappiamo che in caso di sinistro stradale, oltre ai danni patrimoniali, rilevano anche i danni non patrimoniali alla persona, nel cui ambito si distinguono i danni biologici, da un lato, e i danni morali, dall’altro.
I danni risarcibili in caso di sinistri stradali mortali si distinguono in due tipi di scenari: la morte immediata dopo il sinistro e la morte successiva a un significativo lasso di tempo a causa delle lesioni subite.
Danni alla vittima (deceduta immediatamente dopo il sinistro):
In caso di morte immediata dopo il sinistro, il danno tanatologico (danno biologico da morte) non è risarcibile.
La vittima ha diritto al risarcimento del danno non patrimoniale (morale) subìto, il quale si trasmette in via ereditaria agli eredi.
Morte successiva a un significativo lasso di tempo:
Se la vittima sopravvive per un periodo significativo tra le lesioni e la morte, sorge il diritto al risarcimento del danno non patrimoniale (biologico e morale).
La vittima è considerata vittima di due eventi illeciti: lesioni personali gravi o gravissime e omicidio stradale.
Sono previsti risarcimenti per il “danno biologico terminale” (invalidità assoluta) e il “danno morale catastrofale” (sofferenze psico-fisiche prolungate).